Manca un mese esatto al Prix Italia 2019. Dopo un paio di mesi ho concluso uno splendido lavoro insieme al mio caro amico, nonché fotografo, Vincenzo Pizzuto. Abbiamo condiviso giorno e notte con un solo obiettivo: la verità. Siamo i finalisti del “Premio Roberto” Morrione per il giornalismo investigativo. Abbiamo una grande responsabilità, quella di informare i telespettatori che guarderanno il nostro elaborato. Tra decine e decine di proposte di video inchieste solo tre progetti sono stati scelti, tra questi, anche il nostro. Non ci siamo sottratti a nulla, la ricerca della verità ci ha accompagnato in questa prima parte del 2019. Sono stati mesi intensi caratterizzati da un lavoro molto duro, faticoso e meticoloso. Adesso non ci rimane che aspettare lunedì 23 e martedì 24 settembre per incontrarci (chi può!) ai Mercati di Traiano (Roma) per l’anteprima nazionale. Le video inchieste finaliste apriranno il Prix Italia 2019, concorso internazionale, organizzato dalla Rai, per programmi di qualità, radio, TV e Internet. Ottantasette enti radiotelevisivi pubblici e privati, in rappresentanza di quarantasei Paesi dei cinque continenti.
Sarà un’occasione davvero importante per parlare di giornalismo investigativo e confrontarci con grandi professionisti. Saranno presenti tanti ospiti.
Nei prossimi giorni sarò in giro a presentare il mio libro “Due anni a Brancaccio con Padre Puglisi” (edito da Edizioni Arianna, prefazione di Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi): il 24 agosto al pub Shiagù (Termini Imerese); il 29 agosto alla Notte Bianca della Cultura (Ventimiglia di Sicilia). Vi aspetto per parlare della storia di Gregorio Porcaro, vice parroco di don Pino Puglisi, dei mesi vissuti insieme a Brancaccio (il quartiere controllato dai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano), del metodo 3P, della vecchia e della nuova mafia.