Nelle scorse settimane <<Il Consiglio dei Ministri ha approvato ulteriori misure in aiuto al turismo e alla cultura, settori duramente colpiti dalla diffusione del coronavirus e dai provvedimenti adottati per contenere il contagio>>. Queste sono state le parole del ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, al termine del Consiglio dei Ministri che ha varato un decreto legge per sostenere, tra gli altri, i lavoratori e le imprese del settore turistico e culturale.

<<Gli interventi – ha sottolineato Franceschini –  tengono conto delle numerose istanze delle associazioni di categorie di questi settori con cui abbiamo avuto una stretta interlocuzione in queste settimane. Dalle indennità ai lavoratori dei diversi comparti, al fondo di emergenza per lo spettacolo, il cinema e l’audiovisivo, fino al sostegno per alberghi e imprese turistiche, sono numerose le misure messe in campo dal Governo per sostenere in questa prima fase l’industria culturale, creativa e il turismo, uno dei principali motori del Paese>>.

Eduardo Saitta gestisce il Teatro Saitta a Catania. In queste settimane ha dovuto sospendere la programmazione. Probabilmente gli eventi saranno recuperati ad ottobre, bisogna aspettare che tutto finisca prima di tornare alla normalità.

1- Da domenica 8 marzo sono stati sospesi eventi anche teatrali. Come stai trascorrendo queste settimane di emergenza coronavirus?

Le misure, come abbiamo visto, si sono protratte anche dopo il 3 aprile. Penso che sia stata una scelta giusta da parte del Governo nazionale. La mia quarantena l’ho trascorsa dedicandomi alla televisione. Grazie all’emittente siciliana Antenna Sicilia sono riuscito a continuare il mio lavoro. Ho raggiunto gli studi televisivi quotidianamente, rispettando sempre tutte le normative.

2- Nelle scorse settimane, in un tweet, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha scritto che “La cultura può arrivare nelle case. Chiedo a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti“. Come si è adeguato il Teatro Saitta?

Il teatro dei Saitta si è adeguato al periodo, portando il teatro a casa dei siciliani. Avevamo un paio di commedie registrate. Così ho deciso di metterne in onda due, in prima serata di sabato sera, raggiungendo numeri considerevoli. Questo mi fa molto piacere perché significa che la gente non si vuole allontanare dal teatro.

3- Pensi che in futuro possa cambiare il modo di diffondere il Teatro e la cultura teatrale?

Non bisogna abusare molto delle nuove tecnologie. Il teatro è una di quelle forme d’arte che ha resistito anche alla peste di Napoli. La gente avrà la voglia di tornarci. Non immagino una diffusione del teatro via web, è una cosa “troppo vera”. Nei momenti di emergenza va bene. Tornati alla normalità, sarà le gente a cercare il teatro. Se così non fosse, sarà il teatro a cercare la gente.

4- Quali progetti avete per il futuro?

Noi, in futuro, abbiamo in mente di continuare con le nostre tournée e di allargare la nostra programmazione. Dobbiamo recuperare quello che a Catania andava fatto. La stagione teatrale, a Catania, vantava ancora spettacoli da far vedere al pubblico, ma ce la faremo. Ormai si pensa di recuperare gli eventi probabilmente ad ottobre, però non ci sbilanciamo perché aspetteremo che tutto finisca.

5- Che consigli ti senti di dare a chi vuole affacciarsi nel mondo del teatro?

Con il cuore dico “se avete voglia fatelo”, con la ragione dico “fatevi un’esame di coscienza”. Fate molta pratica, frequentate il teatro e cercate una compagnia. Non fate chissà quali laboratori. Le grandi accademie sono finite. Dovete affiancarvi ad una buona compagnia, imparate, fate la gavetta come una volta, capite se siete portati e affidatevi coscienziosamente nelle mani di chi ne capisce. Se chi ne capisce vi dice che siete dei bravi direttori di scena, piuttosto che dei bravi attori, prendete seriamente in considerazione quello che vi dicono. Non dovete dare nulla per scontato. Un buon direttore di scena, con esperienza, potrebbe diventare anche un buon attore. Quindi, con il cuore dico “buttatevi”, con la ragione dico “ponderate”. Il teatro è un mestiere antico e fatto di sacrifici. Si raccoglie dopo. Prima dovete seminare tanto. La vita teatrale è dura, è bellissima, sono belle le tournée, condividere con i compagni il palcoscenico, il pane, le notti, gli applausi e i successi, ma non dimenticate che è una vita dura, sacrificata e ripagata, non sempre economicamente come la si vorrebbe, ma sicuramente gli applausi del pubblico, se si è lavorato bene, e l’affetto della gente, ripagano.

Mario Catalano