La combinazione cibo e salute è la base della sua cucina, come la cura dei dettagli nell’associare sapori e colori per ottenere, gustando i suoi piatti, un’esperienza extrasensoriale, giudicata estremamente soddisfacente dalla sua clientela. Le piace stupire con menù sempre nuovi e stagionali, prediligendo l’utilizzo di prodotti freschi e locali, entrando subito in empatia con i suoi clienti e cercando di soddisfare le loro esigenze in merito all’evento da organizzare. Ha deciso di diventare chef privato perchè può dedicare maggiore attenzione, avendo un rapporto diretto, alla clientela, alle loro richieste e di conseguenza alla loro soddisfazione, cosa che molte volte non è possibile all’interno di un ristorante. Lei è Felicità Romagnoli.

Felicità Romagnoli

Quindici anni fa: <<Avrei dovuto solcare le passerelle di Parigi – ricorda la chef – ma ho preferito prendere altre strade>>. La sua professione nasce dalla passione per il cibo, dall’approfondita conoscenza dei prodotti e dalla creatività che la contraddistinguono. <<Lo scarso utilizzo di condimenti come olio e sale è la base della mia filosofia in cucina – ha sottolineato- in quanto ritengo indispensabile l’utilizzo di spezie e di erbe aromatiche a compensazione, e di nutrirsi avendo sempre un occhio di riguardo per la salute e senza mai dimenticare l’appagamento dei nostri cinque sensi>>.

Dal mix di ingredienti e musica ha dato vita a Food & Music, la sua opera prima pubblicata nel 2015. Si tratta di circa duecento ricette, tutte frutto della sua esperienza e che ha voluto raccogliere e condividere con i suoi lettori.

1- Hai iniziato a sfilare per Valentino e dopo ti sei tuffata in cucina, diventando chef e portando la tua passione in giro per il mondo. Da dove sono nati questi due interessi?

Mi trovavo a Firenze ad un ricevimento e una collaboratrice di Valentino mi propose di sfilare per la sua Maison, rimase colpita, a suo dire dalla mia altezza e dal mio portamento e decisi di accettare la sua proposta, sfilavo negli show room presentando le diverse collezioni di Valentino ad una cerchia  di persone d’élite, dopodiché avrei dovuto solcare le passerelle di Parigi, ma ho preferito prendere altre strade. Sono ormai 15 anni circa che lavoro come Chef nella ristorazione, prima nei ristoranti, poi ho deciso di diventare uno Chef Privato e il “passaparola” mi ha permesso di arrivare dove sono oggi, il segreto è tanta passione e tanta musica.

2- Cinque anni fa hai pubblicato il tuo primo libro, Food & Music, una crasi tra cibo e musica. Raccontaci la tua opera prima. Hai già in mente il tuo secondo libro?

Il primo libro è stato una raccolta di ricette, proprietà benefiche degli ingredienti, sottolineando il fatto che la musica è sempre stata una grande spalla nel mio lavoro, tutto mi sembra più leggero ed essendo io abituata a vivere con la musica sin da piccola non ho fatto altro che associare le mie due più grandi passioni perchè i tempi di preparazione e la creatività delle ricette sono diversi più veloci e più fantasiosi e gustosi. Il secondo libro Food&Music Vol.II è uscito poco dopo ed era un prosequio del primo in chiave gourmet. Oggi è stato pubblicato un saggio intitolato “La Felicità Ad Un Passo Da Noi” su Amazon, un ebook che raccoglie i miei pensieri e i miei sentimenti sulla situazione attuale e sulla concreta speranza che alla nostra uscita da casa troveremo un mondo diverso, popolato da persone amorevoli e solidali, che non saranno mai più sole. I proventi della vendita dei libri saranno devoluti all’Associazione Opera San Silvestro Onlus a Tivoli (Roma)

Saggio intitolato “La Felicità Ad Un Passo Da Noi”

3- Su cosa si basa la tua cucina e qual è il tuo piatto forte? 

La mia è un tipo di cucina molto personalizzato, utilizzo di materie prime sempre fresche, stagionali e possibilmente a km zero, quando posso prediligo i prodotti italiani. Le ricette che propongo sono originali e di mia creazione, mi contraddistingue l’arte in cucina, ogni piatto viene studiato scegliendo gli ingredienti, le spezie e erbe aromatiche più adeguate a dare vita ad un’opera d’arte a tavola, deve toccare i cinque sensi e garantire al commensale un’esperienza extra sensoriale, naturalmente il tutto accompagnato dalla giusta musica scelta accuratamente dalla mia playlist personale. Come tutti, anche io ho le mie preferenze, il pesce offre ad una persona creativa la possibilità di spaziare dagli antipasti ai primi ai secondi. Il mio piatto forte è una carrellata di sette degustazioni a base di pesce, da ricordare!!!

4- Hai girato tanti paesi durante questi anni, incontrando personaggi molto famosi, tra questi Madonna. Il luogo che ti ha lasciato il segno?

A parte l’Italia, Londra una città estremamente moderna, con i mercati di prodotti freschi più ricercati che scatenano la fantasia solo a guardare quei banchi traboccanti di verdura, frutta, frutti di mare pescato del giorno, una fonte di ispirazione, io adoro spaziare nei vari tipi di cucina internazionale, dal giapponese all’argentina, dalla tedesca alla peruviana, mi sono adeguata per reperire i giusti ingredienti anche nei vari Paesi dove ho cucinato, come la Francia, la Svizzera, gli Stati Uniti per menzionarne alcuni. A febbraio in occasione del “Premio Comunicare L’Europa 2020” sono stata premiata in qualità di Chef Internazionale, scelta per meriti professionali e il mio impegno profuso in campo sociale.

5- Quali consigli dai a chi vuole intraprendere la carriera di chef?

Essere sempre pronti ad imparare, cercare di viaggiare per capire come funzionano le cucine all’estero per poi rientrare e consolidare il proprio ruolo in Italia, conoscere a fondo i prodotti da cucinare e fare sempre una spesa oculata evitando gli sprechi, aiuterà il nostro food cost e il nostro Pianeta.

6- Come stai vivendo questo periodo di emergenza coronavirus e quale sarà, secondo te, l’eredità che lasceranno questi mesi?

In casa tra il mio orto, la cucina nella creazione di nuove ricette per la ripartenza, un po’ di sport e negli scorsi dieci giorni ho scritto il libro di cui ti ho parlato prima, dalla prossima settimana mi dedicherò a qualche altro progetto, ho ben capito da stasera che ci saranno altre tre settimane di fermo, l’importante è prenderle con filosofia e a chi crede in Dio, pregando e sapendo che tutto questo ci porterà ad un futuro più pulito e con meno pregiudizi. Penso lascerà persone stanche ma con la giusta alimentazione, ristabilendo delle regole nella nostra nuova quotidianità, saremo persone ottimiste e pronte ad aiutare il prossimo, la solidarietà sarà l’arma vincente e saremo un Paese di nuovo forte e unito.

Mario Catalano